Cookies

Questo sito usa i cookies per gestire l'autenticazone, navigazione, e altre funzioni. Usando il nostro sito i cookies saranno presenti sul tuo computer.

Visualizza il documento e-Privacy Directive

Hai declinato i Cookies. Questa decisione pou' essere rivista.

Hai permesso ai cookies di essere presenti sul tuo computer. Questa decisione puo' essere rivista.

Login Form

Sistemi informatici

Cenni sulle Telecomunicazioni

Le Telecomunicazioni utilizzano strumenti per la trasmissione di segnali, con l’obbiettivo di poter comunicare a distanza.
Essi utilizzano un trasmettitore, che serve a spedire a distanza un segnale elettromagnetico. Le telecomunicazioni più diffuse sono la radio,  la televisione e la rete telefonica; con il computer e le reti di internet, con i suoi sistemi di posta elettronica si è esteso il concetto di comunicazione.
I sistemi di telecomincazioni sono progettate da ingegneri delle telecomunicazioni e tra i pionieri possiamo ricordare Guglielmo Marconi. L’utilizzo delle fibre ottiche per quanto riguarda internet ha notevolmente aumentato la velocità di trasmissione e con l’avvento della televisione digitale, sono stati eliminati vari difetti di quella analogica diminuendo la quantità di errore.

Gli elementi base delle telecomincazioni sono:
•    un trasmettitore che prende l'informazione e la converte in un segnale da trasmettere
•    un mezzo di trasmissione su cui il segnale è trasmesso
•    un ricevitore che riceve e converte il segnale in informazione utile
Se prendiamo in considerazione la radio, la stazione radiofonica è il trasmettitore e la radio il ricevitore e il mezzo trasmissivo è lo spazio libero. Molte volte i sistemi di telecomunicazioni sono bidirezionali, sono sia trasmettitori che ricevitori e sono chiamate ricetrasmettitori, ad esempio un telefono cellulare è un ricetrasmettitore.
La comunicazione telefonica si dice che è punto a punto, mentre quella radio è uno a molti e broadcast, con un singolo trasmettitore ad alta potenza e tanti ricevitori.
I dispositivi per le telecomunicazioni convertono diversi tipi di informazione, come il suono e le immagini, in segnali elettrici o ottici. I segnali elettrici vengono tipicamente trasportati attraverso un mezzo come il rame o direttamente in aria  mediante onde elettromagnetiche. I segnali ottici invece di solito sono veicolati mediante fibre ottiche. Quando un segnale raggiunge la destinazione, il dispositivo al terminale di arrivo converte il segnale in un messaggio comprensibile, come il suono in un telefono, immagini su una televisione o parole sullo schermo di un computer.
La tecnica per variare un segnale è nota come modulazione. La modulazione sta alla base delle telecomunicazioni ed è usata frequentemente per imprimere l’informazione a un segnale su un altro.
Nel campo delle comunicazioni digitali la modulazione è usata per rappresentare su un segnale analogico, un segnale digitale. Esistono varie tecniche come la modulazione di fase o di frequenza.
La modulazione svolge anche un’altra funzione, ossia quella di aumentare la frequenza in un segnale analogico. Questo accade poichè un segnale non è adatto ad essere trasmesso per lunghe distanze a causa della sua bassa frequenza. Quindi la sua informazione deve essere impressa su un segnale a frequenza maggiore ( noto come portante) prima della trasmissione.
Ad esempio nel caso delle trasmissioni radio, il segnale acustico ha una banda di circa 20-25 Khz, ma prima di essere trasmessa, l’informazione è modulata su una portante che nel caso delle FM è dell’ordine di 100 Mhz.
Trasmettere vuol dire trasportare delle informazioni a distanza su un mezzo, che possono essere di tipo analogico, se il segnale da trasmettere è continuo nel tempo. Il segnale analogico è preciso, lavora con tutto il segnale ed in natura la voce i suoni sono tutti analogici. Nella musica, ad esempio, quando si usa questo segnale si può parlare di segnale di qualità. Gli svantaggi dell’analogico sono: circuiti molto complessi e disturbi.
In quello digitale  il segnale da trasmettere è discreto, lavora su segnali che assumono solo un determinato numero di valori e si dicono numerici. Una parte dei segnali del computer sono digitali: i vantaggi sono che sono esenti da disturbi, gli svantaggi che esistono i ritardi.
Possiamo dividere le trasmissioni in banda base, quando il segnale viene trasmesso nella sua banda originale e in banda traslata quando la banda in cui esiste il segnale, viene spostata intorno a una frequenza più elevata, in questo caso è necessario usare un modulatore.
La modulazione serve anche a trasmettere più segnali diversi sullo stesso canale, ci sono due metodi per farlo:
FDM ( Frequency- Division- Modulation): che è una modulazione con suddivisioni di frequenza, che vuol dire che i segnali vengono traslati su frequenze vettrici differenti, per poter essere trasmessi tutti sullo stesso canale.
TDM (Time- Division –Modulation): significa modulazione a divisione di tempo, che significa dedicare un determinato tempo costante per trasmettere più segnali.
Le modulazioni analogiche comprendono:

1.    un segnale modulante Vm(t), che contiene l’ informazione da trasmettere
2.    un segnale portante Vp(t), che è il segnale su cui viene caricata l’ informazione
3.    segnale modulato, che è il segnale risultante dopo l’operazione di modulazione V(t).